Traduzione dei summaries Pelviperineology 2007; 26 (1)
LA CHIRURGIA DEL RETTO-ENTEROCELE: PROBLEMI
DEL PASSATO E NUOVI ORIZZONTI
di
RICHARD REID
Gli interventi standard per la cura del retto-enterocele si basano su vecchi presupposti di anatomia che oggi risultano errati. In questa review vengono descritte e discusse le basi anatomiche dei prolassi ed i principi delle riparazioni erniarie. Viene proposto un nuovo concetto basato sull’impianto di una protesi dinamica “a ponte”.
ANALISI COMPARATIVA TRA I SISTEMI ICS (INTERNATIONAL CONTINENCE SOCIETY)
E DELLA TEORIA INTEGRALE NEL TRATTAMENTO DELL’INCONTINENZA URINARIA FEMMINILE di
PETER PETROS
Questo lavoro esamina in modo critico le raccomandazioni di due sistemi antagonisti relative al trattamento delle disfunzioni del pavimento pelvico, quelle dell’ICS e della Teoria Integrale. Il sistema ICS è basato sul concetto che i reperti urodinamici sono “obiettivi” e in quanto tali affidabili. I sintomi della vescica instabile non sono considerati suscettibili di terapia chirurgica e richiedono un trattamento farmacologico. Solo
i pazienti con “genuine stress incontinence” (GSI) sono curabili chirurgicamente ed i pazienti con incontinenza mista, stress ed urge, non dovrebbero essere operati se l’urodinamica mostra una instabilità detrusoriale (DI) oggi conosciuta come vescica iperattiva (OAB). Si deve somministrare piuttosto una terapia anticolinergica.
Il Sistema Integrale è basato su una visione anatomica olistica che comprende tutti e tre gli organi pelvici (vescica, vagina ed ano-retto). Si fonda sulla Teoria Integrale secondo cui il danno del tessuto connettivo nelle tre zone della vagina è la causa fondamentale del prolasso e della disfunzione degli organi pelvici. Da questa teoria è derivato il sistema diagnostico delle tre zone ed un approccio chirurgico mininvasivo che utilizza le benderelle di polipropilene per rinforzare la fascia o i ligamenti danneggiati.
Nel contesto di questa teoria, DI, OAB e tutti i parametri urodinamici alterati, come la bassa pressione uretrale, il difetto sfinterico intrinseco (ISD), il basso flusso, il residuo postminzionale, etc, non sono entità o condizioni cliniche separate, ma vanno considerate manifestazioni secondarie al danno del tessuto connettivo. Le raccomandazioni terapeutiche del Sistema Integrale differicono considerevolmente da quelle dell’ICS in quanto nella donna i sintomi di instabilità detrusoriale e di anomalo svuotamento vanno considerati per la maggior parte suscettibili di terapia chirurgica.
STUDIO ISTO-TOPOGRAFICO
DEL MUSCOLO LONGITUDINALE DELL’ANO di
VERONICA MACCHI, ANDREA PORZIONATO, CARLA STECCO, FILIPPO BENETTAZZO, ANTONIO STECCO, ANNA PARENTI, GIUSEPPE DODI, RAFFAELE DE CARO
Il muscolo longitudinale dell’ano (LAM) è stato descritto come uno strato di tessuto muscolare interposto tra lo sfintere anale interno ed esterno, ma non c’è un accordo in letteratura sulla sua struttura e sulle sue inserzioni. Scopo dello studio è indagarne la topografia per il possibile interesse chirurgico, con particolare riferimento alla sua origine e alla sua inserzione.
Materiali e metodi. Dopo fissazione in situ in formalina, i visceri pelvici sono stati rimossi da 16 cadaveri (8 M e 8 F, età
52-72 anni). Macrosezioni seriali della base della vescica, del retto basso e del pavimento pelvico sono state e seguite lungo piani orizzontali (6 casi ) e coronali (6 casi) per studi istologici
e di immunoistochimica. Gli altri 4 casi venivano plastinati. Il
LMA veniva identificato in 10/12 campioni (83%). Sia nelle
sezioni coronali che trasversali appariva come uno strato di
tessuto muscolare esteso dalla giunzione ano-rettale lungo il canale anale con fibre provenienti dal pubo-rettale e dal derma. Nel piano trasversale lo spessore medio del LAM è di 1,63± 0,44 mm.
L’immunoistochimica ha mostrato che esso consiste prevalentemente di fibre muscolari striate con poche fibre muscolari lisce. In base alle sue inserzioni il LMA può svolgere un ruolo di supporto e collegamento tra sfintere anale interno e complesso sfinterico esterno.
CORRELAZIONI ANATOMO-FUNZIONALI NELLE DISFUNZIONI VESCICALI: RUOLO DELL’ANALISI ULTRASTRUTTURALE DEL DETRUSORE
di ALISON BLATT, LEWIS CHAN, VINCENT TSE
Lo studio al microscopio elettronico del detrusore rappresenta un metodo valido per l’analisi delle disfunzioni dello svuotamento vescicale. La maggior parte dei ricercatori concorda sul fatto che l’ultrastruttura del detrusore corrisponda alle disfunzioni vescicali nei pazienti con sintomi delle basse vie urinarie e sta gradualmente emergendo l’interesse clinico per tale metodica. Questo lavoro è una revisione sulle attuali conoscenze della ultrastruttura normale del detrusore e sulle sue modifiche in presenza di alterazioni dello svuotamento, considerando i diversi studi clinici.
COMPLICANZE FUNZIONALI UROLOGICHE DOPO CHIRURGIA PER NEOPLASIE DEL COLON-RETTO di ARTURO CALPISTA, STEFANO LAI, ANDREA AGOSTINI, MARIANGELA MANCINI, WALTER ARTIBANI
La chirurgica oncologica del colon e del retto è frequente e risulta gravata da un’ elevata incidenza di complicanze urologiche funzionali, principalmente dovute a lesioni dei nervi pelvici nel corso della mobilizzazione viscerale. In particolare sia l’innervazione simpatica che parasimpatica del basso tratto urinario possono essere lesionate nei pazienti di entrambi i sessi. Il danno urologico funzionale richiede un corretto iter diagnostico peri e postoperatorio e un adeguata pianificazione terapeutica per evitare un danno permanente.
Una procedura “nerve spearing” consente di minimizzare l’entità del danno. La difficoltà di tale tecnica è legata alla complessità anatomica delle varie diramazioni nervose in questa sede. Non solo il chirurgo
e l’urologo ma anche il paziente dovrebbe essere consapevole della eventualità di complicanze funzionali a seguito di interventi chirurgici a carico del retto e venire informato sulla possibilità che tali complicanze possono essere prevenute, controllate ed infine trattate.
L’INCONTINENZA URINARIA DA URGENZA PUÒ ESSERE CURATA CHIRURGICAMENTE? di KLAUS GOESCHEN
La valutazione urodinamica ha confermato che la correzione chirurgica del prolasso della volta può curare l’incontinenza urinaria da urgenza come ipotizzato dalla Teoria Integrale.
LA NEUROMODULAZIONE SACRALE NEL TRATTAMENTO DELL’INCONTINENZA FECALE: L’ESPERIENZA DEL GINS di CARLO RATTO
IL FUTURO DELLA NEUROMODULAZIONE SACRALE di MICHELE SPINELLI